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Testo critico " Ragazzine "
Alessandra dipinge, sembra facile a dirlo, adolescenti. Che hanno uno strano modo di stare al mondo: stanno sedute molto raramente perché, il più delle volte, non volano ma sono per aria e l'unica parte del corpo, nudo o vestito, e la punta di un gomito che si appoggia a una seggiolina imbottita, o a un cuscino. Tutto il resto del corpo vola, sta in aria: secondo me, per magia. Non mi stupirei se Alessandra fosse, quando non dipinge, maga, In ogni caso è proprio il suo mestiere naturale di essere la maga di tutte le magie quando, tanto per fare un esempio, infila una delle sue ragazzine di età puberale, in un bicchiere che, secondo lei, è un grande contenitore di vetro pieno di pesci rossi.
Perché non entrarci, si chiedono, per vedere come si sta li dentro?
I quadri delle ragazze infilate nella vasca dei pesci rossi sono i miei prediletti perché il desideri odi vedere una fanciullina che si sta bagnando, o inzuppando, mi fa ricordare di quando Alessandra, a sei anni di età, era andata a una festa vestita da Cappuccetto Rosso. Quando ho visto la boccia di vetro con i pasci rossi, non ho avuto dubbi, ci è andata dentro vestita e questa storia di lei bambina non le uscirà tanto facilmente dalla testa. Le ragazzine nell'acqua sono li da vedere Direi che Alessandra ha inventato, per tutte le sue giovani protagoniste la certezza di stare beate al mondo, di ignorare le crudeltà o i pensieri anche se, per giocare seriamente, se manca il pensiero, ci vuole almeno un progetto: o la determinazione di quella idrovora ambulante che è la stesa Alessandra.La quale, per nostra fortuna. Ha scritto qualche riga su se stessa. Sentiamo la sua versione dei fatti: " Ho sempre scritto della mia pittura e ho anche scritto i quadri per fermarli in quel preciso momento. Ho scritto rosso, giallo, ocra, terra, e ancora terra. La mia è la storia di un occhio."
Ammettiamo che Alessandra di occhi ne abbia due. I suoi due occhi girano, come periscopi dal loro sommergibile che naviga al primo piano di una casa in provincia di La Spezia. Il ricordo dell'acqua non è tanto lontano visto che , per infilare nell'acqua le sue ragazze, basta un vaso con i pesci rossi. I miei quadri prediletti, oltre a quelli con l'acqua, sono "Il Mariage", la "Figlia del prestigiatore"e la "Domatrice di maiali". Perché la ragazzina aveva sentito che i suoi genitori pensavano di cuocere un bel maialino per festeggiare il Natale e la figlia lo aveva salvato da una fine meno gioiosa.
Cercherò di raccontare cosa fanno, nei quadri, le sue protagoniste:alcune stanno all'asciutto e giocano nelle stanze come se l'età adulta non esistesse ancora. Il loro mondo femminile è dunque solo un astro che che si dimentica del asilo, ma non è ancora arrivato all'adolescenza.
Qualche anno fa, avevo visto i primi quadri di Alessandra e mi era sembrato ben chiaro che il suo padre spirituale, il complice, o , se preferite, il suo angelo sterminatore fosse Balthus.Il quale ha dettato le proprie leggi nei quadri in cui si occupava di adolescenza, di un risveglio da un sonno del tutto particolare: quello che arriva al mattino, quando è ora di aprire gli occhi e di rendersi conto che il corpo avverte i primi sintomi di quei turbamenti o di quella febbre, non da ammalato ma da sognatore al femminile. Parte di quei sogni sono forse rimasti, almeno nella sua testa, e Balthus sarà sempre il suo compagno di viaggio, ma oggi estate dell'anno 2001, Alessandra ha trovato il proprio modo personale di trattare con loro: le fa giocare, alzarsi e rotolarsi con loro come se fossero non delle adolescenti perverse, ma delle ragazzine alle quali piace giocare, vestirsi con abiti non tanto della fasta quanto di un carnevale da loro stesse inventato. I giocattoli hanno preso piede in quegli ambienti e sono determinanti quanto lo sono i loro corpi.
Temo, per lei, che Alessandra lavori con una passione che la travolge:so che mangia e dorme come tutti noi, ma ho l'impressione - io non le chiedo mai niente, guardo e basta - che la sua vita sia un ammasso di progetti per quello che ama di più al mondo: dipingere quadri. Alcuni grandi perché anche lei, come gli antichi maestri, sogna di coprire con un quadro una grande parete. Vuole che lo spettacolo che si presenta agli occhi di chi entra in una casa con uno o più Gasparini, sia una casa dominata, per l'appunto, dai suoi quadri. Quindi grandi perché il racconto visivo e pittorico deve essere vistoso, colorato, pieno di intenzioni, di giochi sui quali non so dire chi sia il vincitore perchè i quadri di Alessandra fanno gara per conto loro. Sono già diventati autonomi e questo è un gran pregio per chi, come lei, succhiava, qualche anno fa, la pittura e le invenzioni di Balthus. Oggi Alessandra succhia quello che inventa lei stessa e noi sappiamo che si succhiano i piaceri, anche del lavoro, in tanti modi, in mille sfumature, visto che la testa di ciascuno di noi ha avuto in eredità una storia del tutto personale.
GIORGIO SOAVI